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Se Filippo Tommaso Marinetti avesse dovuto scrivere una poesia sull’auto dei giorni nostri, probabilmente avrebbe iniziato con “Zzzzzzzzzzzzzzzzz, ffffffff, ssss”. Poeta futurista romano vissuto tra il 1876 e il 1944, Marinetti nel 1908 dedicò una poesia all’automobile da corsa, grande   novità   dell’epoca.   L’attacco   riproduceva   onomatopeicamente   il   rombo   del   motore, avveniristico simbolo di modernità e progresso. Chissà come avrebbe reso in versi oggi il suono appena percepibile di un veicolo elettrico. L’auto per lui era razza rumorosa d’acciaio scalpitante, dalla   grande   voce   tuonante, veloce, simbolo   di   libertà   ma   soprattutto   di   avanguardia, modernità, progresso. E così è stato per generazioni. Lo sarà ancora, ma in forma diversa. Oggi il futuro lo si immagina immediato, dove le auto sono autonomamente guidate e alimentate in forma totalmente   elettrica   o   ibrida   elettrico-idrogeno.   Il   loro   movimento   è   mosso dall’intelligenza artificiale, raccogliendo milioni di dati. Le auto comunicheranno così tra loro, si riconosceranno negli ingombri, leggeranno la segnaletica e affronteranno ostacoli e persone, reagendo in tempo reale.

Siamo lontani? Forse, ma gli interrogativi da risolvere ci sono ancora e non sono certo di tipo tecnologico. Infatti, proprio a Roma, città di Marinetti, più precisamente all’EUR, in un circuito cittadino, il 14 aprile 2018 si svolgerà il primo gran premio in Italia di Formula E, classe di monoposto da corsa alimentate esclusivamente da motori elettrici. La nuova normativa europea prevede emissioni ridotte a zero del particolato, controllo emissioni a bordo del veicolo stesso per la misura degli NOx che non dovranno superare di 2,1 il valore certificato dai test in laboratorio e la riduzione di 1,5 volte delle emissioni previste dall’omologazione Euro 6 entro il gennaio 2020.

Gli elementi che mancano sono altri:

  • -una rete di stazioni di ricarica rapida, capillare ed estesa su tutto il territorio;
  • – una normativa che discrimini le responsabilità civili e penali in caso di incidente
  • – la copertura totale di rete per la gestione e lo scambio dei dati.

Ci sono poi anche altri aspetti legati allo smaltimento delle batterie, della fibra di carbonio e dei materiali compositi utilizzati, ma soprattutto la generazione dell’energia elettrica necessaria a movimentare un parco auto mondiale in via di trasformazione.

Tutti questi elementi che rallentano il boom delle auto elettriche non sono di poco conto e non bisogna dimenticare i costi che quest’operazione implica. La partita è grande. I grandi player e le grandi automobilistiche non intendono perdere il treno o meglio “l’auto”, consce dei grandi investimenti che sono chiamate a fare.