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Un gioco da tavolo con pezzi che, combinandosi tra loro, mettono i giocatori di fronte a situazioni inaspettate a cui debbono rispondere. Un gioco da ragazzi, apparentemente, se non fosse che le “pedine” sono mosse da intelligenza artificiale, e come tali hanno una loro vitalità grazie alla quale rispondono al tocco dato dal giocatore, reagiscono velocemente fra di loro e “pensano”.

«Il gioco è fatto innanzitutto per divertirsi. Ma l’idea di fondo è che si crei una sintonia fra i giocatori che li porti a fare squadra contro l’imprevisto dettato, in questo caso, dalle combinazioni dei blink», spiega Jonathan Bobrow, matematico trentenne che ha da poco terminato il master al Mit Media Lab, istituto di ricerca del Massachussetts Institute of Technology. «Osservando la natura, si può vedere come in uno stormo ci sia un grande equilibrio fra gli uccelli, nessuno comanda sempre, si turnano. Gli animali di fronte a un’emergenza, come un incendio, si comportano in modo non scomposto, ognuno sa cosa deve fare. Gli uomini invece si fanno prendere dal panico».

Californiano, laureato in matematica alla Ucla di Los Angeles, Bobrow ama definirsi anche un artista. Ideatore di diversi set interattivi all’interno di musei, è anche un inventore di giochi di tipo logico che portino i giocatori a socializzare fra loro. Move 38 prende in considerazione l’interazione fra uomo e intelligenza artificiale, i blink, le pedine, sono pezzi luminosi piatti a forma esagonale, hanno ognuno di loro al proprio interno un chip che, mosso da intelligenza artificiale, li porta a dialogare fra loro, a combinarsi, a capirsi e a reagire alla risposta dei giocatori. Lo scopo è creare un’alleanza fra i gli sfidanti in modo da battere i blink. «Partendo dal concetto secondo cui l’effetto dell’azione di tanti individui messi insieme non è necessariamente uguale alla somma dei singoli comportamenti, ho voluto creare un gioco in cui i giocatori si trovano di fronte a scenari del tutto imprevedibili che si propongono molto rapidamente». E aggiunge: «Oggi nel mondo tutto è più veloce, i cambiamenti in particolare. Ma l’atteggiamento comune di fronte a tutto questo è molto individualista, mentre invece dovrebbe essere collettivo».

I blink quando dialogano fra loro s’illuminano

È ciò che si augura Bobrow. Ma non solo. Forte dell’estrema fiducia nell’uomo e nelle sue capacità, ha chiamato questo gioco Move 38, “la mossa numero 38”, riferendosi a quando, nel 2016, il campione in carica di Go, antichissimo gioco strategico cinese per due giocatori, Lee Sedol, nel corso una serie di 5 partite contro AlphaGo, software sviluppato da Google, fu battuto per tre volte, vincendo l’ultima. Nella sua seconda vittoria, AlphaGo compì una mossa che nessun giocatore professionale previde. Era la mossa numero 37. “Move 38 sta per la successiva risposta umana che, dati i tempi, dovrà necessariamente interagire con le macchine”, conclude Bobrow.