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Una robotica di servizio, che aiuta l’uomo nelle sue attività, senza sostituirlo. Robot camerieri, in grado di trasportare vassoi o valigie a seconda del contesto. Purché non siano umanoidi. «La somiglianza è ciò che genera più paura. In Asia la cosa non è percepita come un problema, anzi. In Europa e, in generale, in Occidente, sì. Per questo Tactile Robots sta studiando robot intelligenti che non abbiano nulla che ricordi le fattezze umane». Riccardo Tornese, leccese, 34 anni, ingegnere informatico, racconta la sua startup fondata con altri 5 soci nel 2016. Per trovare le ultime applicazioni di robotica e di mobilità autonoma non è necessario andare sempre all’estero. Anche nel nostro Paese ci sono delle eccellenze.

 

A sinistra, Riccardo Tornese, 34 anni, CEO di Tactile Robots, assieme a uno dei 5 soci con cui ha fondato l’azienda nel 2016. Di fronte a loro, un robot “carrello” pensato per il servizio in camera negli alberghi.

Fondata in Puglia, a Lecce, nel 2016, Tactile Robots è ancora nel pieno della fase iniziale, con allo studio dei prototipi. Si spiegano così i fatturati bassi per gli anni 2018 e 2019, derivanti dalla consulenza prestata per la navigazione autonoma, l’interfaccia uomo-macchina e la produzione di robot su misura. L’azienda nasce in risposta alle esigenze di strutture come ospedali o alberghi. «I nostri robot sono “carrelli” che trasportano il servizio in camera o i bagagli. È possibile dunque controllare il robot come lo si fa con un carrello tradizionale, toccandolo soltanto, grazie alla nostra tecnologia tattile che abbiamo brevettato». Tactile si riferisce alla superficie del robot rivestita di tessuto sensibile al tocco. Toccandolo con un dito in qualsiasi punto della stoffa, il robot si muove immediatamente di pochi centimetri, il che lo rende estremamente sicuro. Il robot è inoltre capace di muoversi autonomamente in un ambiente precedentemente memorizzato con sensori e videocamere grazie ai quali evita ostacoli sul tragitto appreso.

Un robot carrello

«Rimane l’elemento per cui l’uomo ha il controllo della macchina», precisa Tornese. «La centralità umana è un tema di grande attualità che non va sottovalutato ma affrontato. La robotica, come tutte le tecnologie che aumentano la produttività, permette di svolgere i processi più velocemente ottenendo migliori risultati in minor tempo». La paura del nuovo esiste da sempre. «Ciò che cambia è il fatto di avere uno strumento in grado di acquisire delle capacità più ampie, simili a quelle dell’uomo. Ciò crea forte diffidenza. Tactile Robots ha un approccio “occidentale”. Facciamo dei robot pensati come strumenti intelligenti, senza che alcuna sembianza umana». Robot, dunque, intesi come dispositivi che, gestiti dall’uomo, svolgono mansioni ripetitive e faticose. In questo modo il personale, è più libero di dedicarsi al lato umano della propria attività: in un contesto alberghiero potrà dedicarsi all’accoglienza degli ospiti; se, invece, è in un ospedale, al rapporto con il paziente. «Le risorse umane saranno sì sostituite in alcune mansioni, ma per essere valorizzate. L’idea di Tactile Robots è valorizzare il lavoro umano, così che le risorse siano destinate ad attività in cui ci sia un contatto con le persone».

Tactile Robots nasce dall’identificazione di un brand tecnologico. «Consisteva nella riduzione del costo di alcune tecnologie robotiche. In quel momento stavano entrando in commercio robottini aspirapolvere a prezzi accessibili, ma con tecnologie che permettevano alla macchina di muoversi in un ambiente chiuso. Le applicazioni che si avvalgono della stessa tecnologia a costi limitati sono tante. Fra queste, appunto, il trasporto di cibo, bevande o bagagli. Molti lo stanno già facendo, ma Tactile Robots lo fa con un approccio diverso, che punta all’eccellenza offrendo un dispositivo che risponda a canoni di confort, sicurezza ed estetica. Il vero made in Italy».