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Se finora siamo stati abituati a vedere un robot all’opera nell’ambito industriale, nella formula di “cobot“, robot collaborativo, dovremo cominciare presto a ad abituarci a vederlo anche fuori dagli impianti produttivi. Il robot sta timidamente cominciando a essere considerato in altri contesti. Seppur ancora tra molte esitazioni, il robot è visto come uno strumento utile al marketing. Nella foto, lo vediamo allo stand di una nota casa di abbigliamento nell’ambito della fiera Pitti Bimbo di Firenze a gennaio. Lo scopo era attirare l’attenzione dei visitatori, portando nello stand una vera novità, oltre agli ultimi modelli di vestitini.

E’ un inizio. Ma presto, il robot sarà sempre più usato per raccogliere a analizzare i dati da cui poter trarre conclusioni utili ai fini commerciali. Se collocato in un negozio di abbigliamento, ad esempio, lo si può impostare secondo un sistema che in cloud rileva dati come chi entra in negozio, quale è la fascia oraria che registra più ingressi, quali sono le richieste dei clienti, quali sono i gusti e le preferenze. Oppure, a seconda delle esigenze, il robot può inoltrare la richiesta al magazzino centrale e fare recapitare la merce in quel momento non disponibile in negozio direttamente all’indirizzo fornito dal cliente. Una serie di elementi che possono rivelarsi utili al punto da portare in alcuni casi a ripensare strategie commerciali in un’ottica di ottimizzazione del lavoro, delle risorse e del tempo.Â