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Non vuole essere la risposta alla grande sfida che la logistica si trova oggi ad affrontare, e nel futuro sempre di più, di fronte alla crescita dell’e-commerce. Ma di sicuro è una soluzione concreta per la consegna a domicilio dei pacchi in centri storici antichi, chiusi al traffico e spesso difficili da percorrere, tipici di città e cittadine europee, italiane in particolare.
Vicoli stretti, pavé, rotaie del tram sono alcuni degli ostacoli che i corrieri debbono affrontare tutti i giorni per consegnare in tempo la merce ordinata online. La crescita dell’e-commerce ha infatti implicato la crescita dei corrieri ma ha anche posto nuovi interrogativi, primo tra i quali è come consegnare in tempo un pacco in un contesto urbano dove telecamere, ztl, zone pedonali rappresentano degli impedimenti se il corriere arriva con un furgone. E la bici? Sì, alcuni corrieri la usano, ma c’è chi obietta che è rischiosa, specie se si pedala nel traffico cittadino. La soluzione a tutto questo c’è e l’ha messa a punto e-Novia, società italiana specializzata nell’innovazione che si definisce come una “fabbrica delle imprese”. Usando il modello di lavoro tipico di una fabbrica, e-Novia usa come materia prima la proprietà intellettuale, trasformando l’innovazione in imprese, fornendo dunque tutto il supporto amministrativo e legale necessari al lancio di una startup. Una di queste riguarda proprio Yape, Your Autonomous Pony Express.


«Si sa muovere da solo, è leggero e autonomo, capace di reggere le complessità che un contesto cittadino presenta, come marciapiedi, rotaie, pavé, ma anche pedoni o biciclette. È dotato di sensori che avvertono la presenza umana o di altri agenti», spiega Vincenzo Russi, amministratore delegato di e-Novia. gli fa eco Simone Parenti, ingegnere trentunenne capofila del gruppo di giovani ingegneri che ha realizzato Yape: «Il sistema di trasporti urbano oggi è insufficiente di fronte a una continua crescita dell’e-commerce. Abbiamo quindi pensato a un veicolo molto compatto che si muove sull’infrastruttura che abbiamo ereditato, si adatta senza problemi. Le sue dimensioni sono 70x70x80 centimetri, vuoto pesa 15 chili e può trasportare fino a 80 chili, può arrivare a toccare i 6 chilometri orari su marciapiede 20 su pista ciclabile. Ha due ruote parallele montate su un sistema basculante. Ciò gli garantisce la massima mobilità, potendo girare su sé stesso senza compiere manovre complicate. È agile per le nostre strade». Agile e autonomo, con un utilizzo energetico ottimizzato tali da garantire un’autonomia di oltre 9 ore.  È controllato da remoto e prende decisioni, la prima della quali è il “suicidio”, cioè la capacità di sospendere le attività in caso di pericolo, come nel caso di furto. Essendo dotato di una chiusura elettrica che si apre o con una password o grazie a un algoritmo che procede all’identificazione del viso e dell’impronta digitale, e quindi apribile solo dagli utenti, in caso di furto semplicemente resta chiuso. Essendo controllato da remoto invierà alla persona che lo monitora il segnale di allarme, potendo così avvisare le forze dell’ordine.

Vincenzo Russi, Ceo di E-Novia

Da idea a prototipo, da prototipo a impresa, con tutte le figure che quest’ultima implica, incluso un consiglio d’amministrazione. E investitori. «Il progetto Yape è nato nel dicembre 2016», spiega Russi. «È frutto di un lavoro molto lungo che implica costi molti elevati. Si pensi che per portare flotte di auto dal movimento autonomo i grandi player investono miliardi. L’impresa Yape è nata nel giugno 2017 e pochi mesi dopo ha attirato l’attenzione di Eldor Corporation, che ha investito 6 milioni di euro». La multinazionale lombarda conta oltre 2mila dipendenti e 5 centri di produzione, è specializzata in sviluppo e produzione di sistemi di iniezione per veicoli ibridi ed elettrici.

Non solo: Il 31 gennaio 2019, Yape ha effettuato una prima consegna test a Minami Soma, città della prefettura di Fukushima, in Giappone, per conto di Japan Post. L’operatore postale principale del Paese ha infatti scelto questo robot Made in Italy per sperimentare il last mile delivery nelle zone colpite dallo tsunami nel marzo 2011. Dopo un percorso a ostacoli in ambito urbano, Yape ha portato fino alla soglia di casa un pacco di rido a una coppia di anziani. Nei mesi scorsi Japan Post, grazie al partner industriale Drone Future Aviation, aveva scelto Yape come provider per i test di consegna partiti a dicembre 2018.

Yape dunque rappresenta l’avanguardia del veicolo autoguidato per quello che riguarda il trasporto nei centri cittadini. È la risposta alla sfida che il futuro sempre più impone, dove le parole d’ordine sono velocità, sicurezza e impatto ambientale zero. C’è chi teme che progetti simili possano far svanire posti di lavoro e figure professionali. Da una parte può essere vero, ma dall’altra si apriranno altri posti di lavoro e altre figure professionali.